Rivolgersi ad un logopedista: quando e perchè serve

Come molti di voi sapranno da qualche mese i Terrible Twins hanno iniziato un percorso con un logopedista. Nello specifico loro hanno iniziato a parlare tardi, intorno ai 3 anni dicevano ancora poche e incomprensibili parole. Anche la nostra prima figlia ha iniziato un po’ più tardi rispetto ad altri, però quando ha cominciato è partita come un treno con i suoi discorsi recuperando alla grande il tempo perso sulla tabella di marcia.

I Twins invece no. Gli abbiamo concesso un margine di tempo maggiore perché notoriamente i maschi iniziano un pochino più tardi a parlare e perché loro in quanto gemelli avevano già un linguaggio tutto loro per comunicare.

Però in accordo con le educatrici e con la pediatra li monitoravamo, pronti ad affidarci al parere di uno specialista se avessero tardato troppo.

Ecco perché lo scorso anno finalmente, dopo il via delle educatrici, ci siamo rivolti ad un logopedista. Una volta a settimana i bambini fanno, separatamente, una seduta con il “DottorSimone” che li aiuta a pronunciare i fonemi con cui hanno maggiore difficoltà.

Oggi posso dire che siamo a metà del percorso ma sono davvero contenta di averli aiutati lì dove erano in difficoltà. Il linguaggio per noi adulti è talmente naturale che forse non ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale nella nostra vita sociale il poterci esprimere correttamente.

L’ho realizzato con Gemello2, a casa chiamato anche “il Tenore” per il suo vocione. Ad uno dei primi colloqui della materna mi hanno segnalato di avere difficoltà a sentire la sua voce perché aveva una vocina flebile. Non me ne capacitavo. Dopo un paio di mesi di logopedia le educatrici mi hanno fatto notare che finalmente aveva iniziato a parlare con un tono di voce normale, perché evidentemente aveva cominciato ad acquisire più sicurezza nel parlare. Se avevo qualche dubbio sull’utilità dell’intervento logopedico questo li ha spazzati tutti.

So che sono davvero tanti i bambini che hanno bisogno dell’aiuto del logopedista e per questo ho pensato di sottoporre alcune domande ad una specialista, la logopedista Giulia Governale, che collabora con il Centro Il Granchio Arcobaleno della dottoressa Mara Giani a Milano con cui abbiamo già affrontato temi come la paura della morte e il pavor notturno.

Chi è il logopedista?

Logopedista

Il logopedista è il professionista sanitario che si occupa della prevenzione e della riabilitazione delle problematiche legate alla voce, al linguaggio, alla comunicazione e alla deglutizione in età evolutiva, adulta e geriatrica.

il logopedista non si occupa solamente di difficoltà di linguaggio e non lavora solo con i bambini.

In età evolutiva, in particolare in età pre-scolare, gran parte delle richieste che arrivano al logopedista riguardano le difficoltà di linguaggio, che possono essere di vario tipo.

Di quali disturbi del linguaggio si occupa?

Il logopedista si occupa di tutte le problematiche connesse alle difficoltà del linguaggio sia a livello di produzione che di comprensione; come:

  • Ritardi nella comparsa o nell’acquisizione delle principali tappe linguistiche, come la comparsa delle prime parole o delle prima frasi
  • Disturbi nell’articolazione di alcuni suoni: bambini che omettono/sostituiscono o articolano male alcuni suoni
  • Difficoltà nel costruire correttamente le frasi o nel racconto: bambini che hanno difficoltà nella costruzione delle frasi, omettono degli elementi (es. articoli o preposizioni) o che hanno difficoltà ad esprimersi o a raccontare degli eventi.
  • Difficoltà lessicali
  • Difficoltà nella comprensione verbale
  • Difficoltà comunicative: scarso uso del linguaggio, scarso contatto oculare, difficoltà nella conversazione

Quali sono i campanelli di allarme per cui rivolgersi al logopedista?

Tra i principali campanelli di allarme per un ritardo o un disturbo del linguaggio:

  • Meno di 50 parole ed assenza di combinazioni di parole a 2 anni
  • Linguaggio scarsamente intellegibile a partire dai 3 anni
  • Sostituzione/omissione di suoni
  • Difficoltà nella costruzione di frasi
  • Difficoltà di comprensione verbale
  • Difficoltà nel ricordare il nome delle cose
  • Scarso uso del linguaggio verbale

In cosa consiste il percorso logopedico?

In primo luogo il logopedista svolgerà alcuni incontri per valutare le caratteristiche del disturbo linguistico in un contesto ludico, tramite l’osservazione del gioco e tramite la somministrazione di alcuni test.

Successivamente, se necessario, si imposta il trattamento logopedico che prevede sedute da 45 minuti la cui frequenza settimanale varia in base alla gravità e alle caratteristiche del disturbo. Non è sempre possibile prevedere la durata del percorso, perché questo varia molto sulla base delle caratteristiche dei bambini; ogni bambino è diverso dall’altro e ognuno ha i suoi tempi. Nelle sedute di logopedia il logopedista lavora al raggiungimento dei suoi obiettivi tramite materiale che sia motivante e stimolante per il bambino con cui lavora; nella maggior parte dei casi si tratta di giochi.

I disturbi del linguaggio possono avere ripercussioni sugli apprendimenti scolastici?

, i disturbi del linguaggio rappresentano un fattore di rischio per l’insorgere dei disturbi dell’apprendimento, in particolare si collegano alle difficoltà nella letto-scrittura. Proprio per questo motivo occorre rivolgersi al logopedista per risolvere le difficoltà linguistiche precocemente già durante la scuola dell’infanzia e non aspettare l’ingresso alla scuola primaria, in questo modo i bambini hanno più tempo per consolidare il sistema linguistico ed eventualmente lavorare prima dell’ingresso alla scuola primaria su alcuni prerequisiti.

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