Le amichette di Feisbuk

È un po’ triste a dirsi, ma io da maggio 2014 guardo il mondo da un oblò. 

Prima ero impegnata nella cova di Cip e Ciop, poi sono entrata nel tunnel della loro salute così delicata e da allora le mie giornate trascorrono velocissime con la manutenzione dei due piccoli, l’intrattenimento della grande e tutte le amenità che chi fa la mamma conosce bene.

Tempo per me fuori casa non ne trovo perché per parcheggiare tutti devo chiedere aiuto alla mamma, suocera e protezione civile, per cui il massimo divertimento è un giro al supermercato, ovvero il parco giochi delle mamme, oppure se proprio proprio sono fortunata vado a comprare qualsiasi cosa da Tiger.

Ho aperto un blog quasi per noia, o forse solo per la voglia di comunicare il mio pensiero ad altri adulti, perché un pensiero che va oltre il “facciamo il sondino?” c’è ancora. Certo i miei racconti sono abbastanza monotoni, perché la mia vita gira intorno ai miei bimbi, alle loro necessità e alle loro evoluzioni. 


Il mommy blogging è un mondo molto vario ma tante volte i post delle altre mamme hanno il potere di farti sentire meno. Meno brava, meno fashion, meno capace, meno organizzata, persino meno felice. 

Poi per caso su Facebook ho scoperto un gruppo, le “M” di Mamma, e mi sono sentita una mamma normale. Pensavo che mai avrei affermato una cosa del genere, cioè che un gruppo virtuale, di gente mai vista di persona, potesse diventare un punto di riferimento, io che se qualcuno che non avevo mai visto mi chiedeva l’amicizia lo segavo senza nemmeno passare dal via. E invece…d’altra parte conosci un gruppo di donne spiritose, intelligenti, irriverenti, come fai poi a farne a meno? Ho chiesto di farne parte quando ho letto che era un gruppo di mamme che non si prendono sul serio. Subito mio! È come essere tornata adolescente, col gruppo di amiche di scuola con cui si ride per le cazzate, perché la cosa bella di queste signore è che sono delle Cazzare con la C maiuscola. E io che sotto questo punto di vista sono rimasta quella che si divertiva con la cugina a fare la gara a chi faceva la faccia più mostruosamente buffa (ma mica a 10 anni eh, sia chiaro…che le faccio ancora, sto addestrando Piccola Iena, so che mi darà grandi soddisfazioni!) in questo gruppo a chi spara più minchiate ci sguazzo a meraviglia. 

Come già scritto non sono più io, più grassa, più sciatta, meno truccata, coi capelli da disperata, vestita a metà tra la teenager e la matta del paese, tutto tranne che figa.  Invece grazie a questa setta di svalvolate ho scoperto che non mi sono trasformata in un cesso di mamma incapace, sono solo #diversamentefiga e la cosa ancora più bella è che grazie a loro ho realizzato che sono sì diversa ma sempre scema uguale. Questo è un grande pregio, perché ricordatevi che ridere è una cosa seria.
Quindi voi che mi guardate un po’ con ripugno, un po’ con pena, un po’ con la puzza sotto il naso di chi riesce ad incastrare tutto, voi che siete capaci di pensare al menù settimanale equilibrato, che sapete che non si devono sgridare i bambini ma che col dialogo si risolve tutto, voi che solo giochi Montessori e se cartone animato dev’essere che almeno sia in aramaico così imparano qualcosa, voi che un po’ vi invidio (lo dico io prima che mi si rinfacci che sono una rosicona) sappiate che siete normalmente fighe. Essere diversamente fighe è per poche.

Questo post partecipa alla catena delle Sante Mamme iniziata dalla mitica Mummy in Progress. E 

Ps. Questo gruppo splendido può farvi molta gola, lo so, ma per potervi entrare bisogna essere leggere, un po’ sciroccate e molto ironiche. Al primo cenno di lagna o sfoggio della propria figaggine la nostra Regina di Cuori, al grido di “tagliatele la testaaaaa”, vi bannerà con il consenso generale delle affiliate.




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