La dura vita della Mamma Creativa (M.C.)

Le mamme blogger fondamentalmente si dividono in alcune categorie: la fashion, la expat, la cuoca, la psicologa, la fotografa, la “my life is figa assai” e la creativa. Ce ne sono altre mille ma queste sono quelle che sono riuscita ad individuare un po’ più distintamente.
Dato che appartengo all’ultima categoria mi sembra giusto dirvi cosa succede intorno a quegli scatti così colorati che fanno dire “che brava, l’hai fatto tu?”.


Come si vede la Mamma Creativa
Image credits www.ehow.com


La mamma creativa è quella cosa che guarda ogni oggetto con aria di sfida e sussurra “datemi della colla vinilica e saprò farlo anche più bello”. Siccome la manualità non è che arriva con i bambini, nella vita A.P. (Avanti Parto) la mamma creativa si dedicava a bijoux, bigliettini, cucina (questo non è mai stato il mio campo), piccoli oggetti per la casa e tutti i tipi di filati.
Quando va all’Hobby Show si scatena come le signore che vanno a vedere i California Dream Men l’8 marzo, per lei lo stand con timbri e fustelle è decisamente più eccitante degli Omaccioni oleati.

Nella vita D.P. (Dopo Parto) tutto comincia a girare intorno ai piccoli, così la mamma creativa, che inizia a sentirsi un po’ frustrata perché il massimo della fantasia concessa è “oggi omogeneizzato di manzo o pollo?” e realizza che il tempo di merletti e collanine è quasi dimenticato, coglie il potenziale legato ai bambini. La scusa diventa facciamo cose per i piccoli.
In men che non si dica la casa diventa una discarica, perché naturalmente se devi farlo da te è molto più figo se per realizzarlo utilizzi qualcos’altro, il famoso riciclo creativo. La M.C. si lecca i baffi guardando bottiglie di plastica, cartoni delle uova, scatole di qualsiasi genere, rotoli della carta igienica, vecchie magliette, bottoni e via dicendo.

Basta, questo è il principio della fine per il resto della famiglia.

Marito sepolto vivo dalla creatività 


Il marito della M.C., che creativo non è e fatica a comprendere il perché gli sembri di vivere nel locale spazzatura condominiale, sa che ogni volta che finirà il succo di frutta dovrà domandare “questa ti serve?”. Il pover’uomo cercherà di fare di nascosto la differenziata ma non sa che la moglie sa perfettamente quanti strappi di carta igienica mancano alla fine del rotolo e 
che lei lo aspetta fuori dalla porta del bagno per coglierlo in fallo (“non l’hai buttato, VERO?!?”). Quando la sera il marito della M.C. torna a casa da lavoro con una fame che si mangerebbe pure le gambe del tavolo, alla domanda “cosa c’è per cena?” si sente rispondere con un sacco di entusiasmo “niente, prendiamo la pizza a domicilio perché devo finire la carrozza fatta col cartone delle uova”.

Come si sentono i figli della M.C.

I figli della M.C. si sentono dei casi umani. “Mamma, hai visto che bello il castello di Elsa della pubblicità?” “Ti piace piccola? Domani te lo faccio.”. Povera bimba, lei che ha l’acquolina in bocca quando pensa ad un giocattolo in vero plasticone, come quello che Gina ha portato in classe e che non si rompe. Invece quando lei porta a scuola qualcosa solitamente un pezzo rimane in tasca, perché “sai amore il cartone è delicato…”. 

La mamma della M.C. la guarda come si guarderebbe una povera demente. Ancora non si capacita di come la figlia ormai adulta e madre di famigghia si perda dietro a pennarelli e tempere. Quando alla domanda “ma cos’è che stai facendo?” la M.C. spiega che sta facendo i regali di Natale DIY sua madre alza gli occhi al cielo e con la forte tentazione di prendere la figlia per l’orecchio le urla “ma perché non li compri ALPOSTODIPERDERETEMPO???”.

Povera Mamma Creativa, nessuno capisce che in fondo lei è un’artista. Soprattutto nessuno capisce che quando rientrerà al lavoro sarà talmente scoglionata che tutte le cosine fatte con le sue manine sante finiranno in un unico grande falò.

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