Seconda lingua, si può!


Io sono metà italiana e metà egiziana. Avevo una grandissima opportunità che era quella di essere madrelingua italiana e araba, ma i miei genitori ebbero paura che parlandomi in lingue diverse avrebbero potuto ritardare il processo di apprendimento del linguaggio e così rimandarono il momento in cui mi sarei avvicinata all’arabo.

A quattro anni, quando finalmente mio padre decise di iniziare ad insegnarmi la sua lingua, quelle sue lezioni mi facevano proprio strano e non riuscivo a prendere sul serio quel momento impostato in maniera così didattica. A me veniva da ridere e lui non riusciva a parlarmi con naturalezza in egiziano, così a sei anni decisero di mandarmi ad una scuola araba.
Hocus & Lotus
 Le lezioni si tenevano due pomeriggi a settimana ed eravamo quasi tutti bimbi misti. Mi piaceva quella scuola e imparavo in fretta, con la velocità di apprendimento delle lingue straniere tipica dei  bimbi a quella età. Però a casa mio padre continuava a non parlarmi in arabo e quindi il mio esercizio linguistico era limitato a quelle poche lezioni settimanali.

A dieci anni persi completamente contatto con la lingua di mio padre e piano piano dimenticai quello che avevo imparato a scuola. Durante il quarto anno di superiori decisi di iscrivermi ad un corso serale di arabo e lì mi resi conto di come facessi più fatica ad imparare rispetto a quando avevo sei anni. Quando si dice che i bambini piccoli sono delle spugne e assorbono con facilità le lingue straniere non è un luogo comune. Qualche anno dopo il tentativo con il corso serale ho provato a prendere lezioni individuali, ma anche così sentivo che mi ci voleva molto tempo e studio per rispolverare quello che da bambina imparavo con estrema naturalezza. Non era dimenticato, era solo seppellito e avevo bisogno di farlo tornare in superficie.

Il concetto che parlare due lingue diverse ad un bambino ne rallenti il corretto sviluppo verbale è ancora radicato e tante volte quando parlo con coppie miste mi raccontano che preferiscono insegnare una lingua alla volta. Non fatelo, non fate perdere ai vostri figli la possibilità di imparare una lingua in più, indipendentemente dal fatto che sia un idioma maggiore o che sia quello dell’ultima tribù africana. Un recente studio dell’università di Washington ha dimostrato che già nei primi mesi di vita il cervello di un bambino bilingue mostra non solo una maggiore prontezza nell’apprendimento di nuovi suoni linguistici, ma anche una forte attività delle aree collegate alle cosiddette funzioni esecutive, una serie di importanti funzioni cognitive, come l’abilità nel risolvere problemi (o meglio il cosiddetto problem solving) e la capacità di modulare la propria attenzione. Inoltre, di tutti i vantaggi che possiamo trovare il più grande sarà quello di rendere il rapporto tra genitore e bambino ancora più intimo e complice. La lingua di origine del genitore sarà sempre quella con cui si esprimerà con maggiore spontaneità, quella del cuore. Perché non dare la possibilità ai vostri figli di entrare a farne parte?

Non è il sogno di ogni genitore quello di vedere i propri figli parlare fluentemente inglese? Come vi dicevo non è mai troppo presto per acquisire una lingua ed è proprio su questo concetto che si basa il metodo psicolinguistico Hocus&Lotus, che si propone di far acquisire la lingua straniera in modo innovativo, discostandosi dal tradizionale approccio linguistico scolastico. Grazie al format narrativo, i bambini imparano DAVVERO una seconda lingua in un contesto ludico, appassionato e interattivo perché i corsi Hocus&Lotus non mirano solo all’acquisizione linguistica categorizzata (prima i colori, poi i numeri, le stagioni, le parti del corpo ecc…) ma proprio alla capacità di creare contenuti in una nuova lingua. Le insegnanti sono delle Magic Teachers che entrano in un mondo di fantasia dove, insieme ai bambini, vivono le avventure di due buffi e teneri personaggi metà coccodrillo e metà dinosauro, coinvolgendoli in una full immersion linguistica divertente ed estremamente motivante attraverso teatro, musica e lettura.

Per maggiori informazioni potete contattare la Magic Teacher Samantha Zoppi (samantha@piccolipoliglotti.itwww.piccolipoliglotticrescono.it) che vi fornirà tutte le informazioni di cui avete bisogno per capire come applicare il metodo con i vostri bambini.
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