Coinvolgere i bambini nelle faccende domestiche non è proprio semplice, soprattutto quando tua figlia maggiore è convinta di essere la Regina della casa. Quando le prende la malavoglia poi potrebbe venire Maria Montessori in persona a raccontarle che i bambini non sono mai troppo piccoli per svolgere i lavori di casa e credo che anche lei si porterebbe a casa la sua dose di “ehi, non sono mica la tua serva!“. Quindi, benissimo le tabelle che ci spiegano per fasce d’età quali sono le occupazioni che possiamo far fare ai nostri piccoli per responsabilizzarli, ma poi bisogna anche trovare il modo di invogliarli.
Come si invogliano i bambini? Più che la Montessori ci viene in aiuto una tata famosa con la sua massima più conosciuta: “In every job that must be done, there is an element of fun. You find the fun, and – SNAP – the job’s a game!“. Chi lo diceva? Quell’antipaticona di Mary Poppins, che non brillava per simpatia ma di sicuro coi piccoli ci sapeva fare un casino.
E’ nata così l’idea del dado di ispirazione montessoriana.
Cosa serve:
- un cartoncino a nostra scelta
- colla stick
- foglio bianco
- pennarellimatite
Disegnamo lo sviluppo di un cubo sul cartoncino (non dimenticate le alette, altrimenti non potrete incollarlo e chiuderlo) e ritagliamolo.
Sul foglio bianco tracciamo sei quadrati (che siano più piccoli del lato del nostro dado) e su ognuno disegnamo un’attività.
Queste sono le nostre:
- Lavatrice (aiutare a caricarla)
- Aspirapolvere o scopa
- Annaffiare le piante
- Rifare il letto
- Appaiare i calzini
- Smistare la spazzatura da riciclare
Dopo aver incollato i quadrati con le attività su ogni faccia del cubo, pieghiamolo e incolliamo le alette per chiuderlo.
Il nostro dado è pronto per essere usato! Mi raccomando nella versione basic mettete solo attività davvero alla portata dei vostri bambini, ma man mano che crescono potete ambire alla versione advanced con attività tipo “imbiancare le pareti”, “riordinare la cantina”, “lavare la macchina e fare benzina”, “preparare un mojito perfetto per la mamma” e così via.
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