Questo è l’ultimo anno di scuola materna per Piccola Iena. Ieri c’è stata la festa dei Remigini, i bimbi che il prossimo anno andranno in prima elementare.
Già la sera prima ero emozionata, perché ormai mi conosco e so che tutto quello che riguarda i bambini mi fa commuovere.
Per la festa mi sono truccata, vestita bene, agitata come al primo appuntamento e smadonnato contro il marito che era in ritardo di ben 1 minuto e mezzo sulla tabella di marcia.
Arrivati a scuola una bidella estremamente sorpresa mi fa notare che sono elegante (rimarcando la mia quotidiana condizione di cassonetto dell’immondizia) e appena ci sediamo comincio a sentire i sintomi del disagio: tachicardia, lingua felpata, sudorazione a spruzzo e mani caciose.
Inizia la loro performance (che recita è riduttivo), introdotta dalle parole meravigliose della maestra (perché io sono affezionata a questo termine) e mi incazzo perché dal basso del mio metroecinquanta non riesco a fare foto decenti. O forse è l’agitazione e non voglio ammetterlo.
Poi le maestre, emozionate tanto quanto noi mamme, proiettano un video con le foto più belle dei tre anni trascorsi. Uno slide show a cui come colonna sonora hanno messo “A modo tuo” di Elisa. Ma cazzo, tanto valeva strapparci direttamente il cuore e ballarci su il tip tap come Fred Astaire. Mamme singhiozzanti, papà dagli occhi lucidi, educatrici piangenti, roba che a fotografarci sembrava la scena di un funerale. Noto lo sguardo di mia figlia e ci leggo un misto di perplessità e divertimento.
Arriva il momento della consegna dei diplomini e mi sciolgo nel pianto finale che cerco di frenare concentrandomi sulle foto (che ovviamente sono una più brutta dell’altra). Alla fine di tutto questo ambaradan una mamma seduta accanto a me mi chiede se mi sono ripresa.
Insomma una meravigliosa tragedia.
E a settembre, tra il primo giorno di elementare di Piccola Iena e l’inserimento alla materna dei Terrible Twins, piangerò così tanto che forse forse mi fanno testimonial ufficiale della Kleenex.
Fantastico resoconto! Anch’io conciata come te, con la differenza di non essermi riuscita ad “infighettare” manco per lo spettacolo finale… tanto ero la fontana di Trevi, bastava già quello!!!! Un abbraccio Eli