Tutto con te era un’esperienza nuova: la gravidanza, il parto, la cura di un essere così piccolo e totalmente dipendente da me, l’organizzazione della vita con un bambino.
Prima di conoscerti ero convinta che bastasse stringere un fagottino tra le braccia per sentirsi immediatamente pervase di istinto materno, invece tu sei arrivata per smentirmi. Non mi sono sentita subito mamma. Non è solo una questione di amore incondizionato, che naturalmente c’era, diventare mamme è un cammino fatto di cambiamenti, difficoltà e tenerezza che ad un certo punto ti porta a guardare tuo figlio negli occhi e riconoscerti come madre. Vorrei essere tanto brava con le parole da descrivere quello che ho provato in momento quel meraviglioso in cui, dopo qualche mese dalla tua nascita, ho preso coscienza del mio nuovo, importantissimo ruolo. Stavamo cenando, tu eri seduta sulla sdraietta accanto a me e ci siamo guardate negli occhi in quello che mi è sembrato un lunghissimo attimo di puro amore.
Mamme non si nasce e la prima volta, per quanto si cerchi di affidarsi all’istinto, è complicato. È complicato di per sé per l’inesperienza che si ha, è poi complicato ulteriormente dal coro di voci, ovviamente contrastanti tra loro, che ti dicono come si fa.
Lo complica ancora di più la fatica di conciliare tutte le tue te stessa che cercano di convivere e predominare: la mamma che vuole fare la chioccia, la donna che vuole essere attraente e cancellare ogni segno della gravidanza, la moglie che non vuole trascurare il marito e la casa, la ragazza che vuole divertirsi la sera con le amiche, la lavoratrice che non vuole essere scavalcata in ufficio a causa del suo nuovo status.
A distanza di tre anni sono arrivati i tuoi fratelli e mi sono sorpresa un giorno a domandarmi il perché, questa volta, mi sentissi così SERENAMENTE mamma. Colpita dal senso di colpa e dal timore di essere iniqua con voi ho passato molto tempo a riflettere sul perché di questo vissuto così differente e dopo un po’ la spiegazione ha preso forma: è grazie a te.
Grazie a te so che l’allattamento è una bellissima esperienza, ma se il latte non c’è è inutile accanirsi.
Bellissimo post. E' grazie al primo figlio che fa da apripista che impari a essere "serenamente" mamma con gli altri. Sottoscrivo tutto. La cri – Ominouovo.
Mamma mia.. mi hai commossa! 🙂 Davvero vero tutto quel che hai scritto, soprattutto sui fondamentalismi educativi.
Grazie! Noi primogenite rodiamo i nostri genitori!
Quello sguardo di cui parli nella lettera… come lo capisco Nemina! Non finisce mai!