So che non è certo un argomento originale, ma visto quanto sono movimentate le nostre notti mi sentivo in dovere di condividerle con voi.
Io ho smesso di dormire ancora prima di partorire, già intorno al 5 mese di gravidanza i gemelli hanno cominciato ad inventarsi tanti modi diversi per disturbare il mio sonno.
Una volta nati, basta. La fine. Ciao sonno, ciao ciao ciao.
Io, proprio io che ho dormito sempre, in ogni condizione, con gusto (mio, degli altri mica tanto visto che russo come un trattore), con una velocità a prendere sonno che ancora prima di toccare il cuscino già ronfavo, che ho dormito ovunque e in ogni posizione. Che avevo un sonno talmente pesante da preoccuparmi di come avrei fatto una volta madre a sentire i miei bambini (e che ora sento da una stanza all’altra quando si girano nel letto). Proprio a me il destino bastardo beffardo ha voluto riservare dei bambini insonni.
All’inizio era la fame, poi le coliche, poi sono iniziati i denti, poi la fame che non li ha mai abbandonati DI NOTTE (che si sa che il latte di notte è tanto più buono), poi i mal di pancia, la tosse, il naso che cola, la paura, ma secondo me è l’unico vero motivo è “dai rompiamo il cazzo alla mamma?“
Per raccontarvi i nostri incastri notturni ho pensato di fare uno schema, perché meglio di mille parole può darvi un’idea di tutti gli spostamenti che facciamo in un unica notte. Sottolineo che è solo un esempio, di combinazioni ce ne sarebbero molte altre e anche le interruzioni talvolta sono più numerose.
E poi c’è il kamasutra mamma/gemelli.
Perché al padre questi giochetti perversi non piacciono molto, per cui lascia a me tutto il divertimento.
La fregatura dei gemelli è che quando piangono la notte si svegliano reciprocamente e quindi è una corsa a zittirli assecondando le loro esigenze.
Il pupo vuole dormire in braccio, allora lo tengo in braccio ma non devo sedermi (eh no sarebbe troppo facile), se sto in piedi gli piace di più. Poi quando finalmente riesco a sedermi, mi metto sul divano con le gambe incrociate, il cuscino dell’allattamento e un mare di cuscini dietro il collo e dormo che sembro un fachiro col fagotto di turno in braccio. Questo accadeva i primi mesi, adesso quando capita che si sveglino e non si riesce a calmarli in nessun modo mi sdraio, me li metto sulla pancia e li dondolo fino a quando si addormentano. Poi il giorno dopo sono agile come una novantenne, ma almeno qualche mezz’ora di sonno è stata salvata.
Oltre alla stanchezza cronica, al rincoglionimento galoppante e alla reattività di un bradipo ritardato devo dire che le veglie ci hanno dato la possibilità di osservare lo spettacolo meraviglioso del cielo notturno e del giorno che nasce.
Però bambini miei, ora possiamo ricominciare a dormire? Perché l’alba è bella una volta, due volte, ma 360 cominciano ad essere un po’ tutte uguali. Mò basta.
Mi hai fatto sganasciare!!! E purtroppo ti capisco, perché anche se in maniera più limitata per numero inferiore di figli, ho patito il sonno per quasi sei anni