Quando Piccola Iena è nata mi sono accorta subito che il parco era la meta agognata di tutte le conducenti di passeggini e carrozzine.
Andate al parco al mattino e vi troverete mamme, nonne e tate con bimbi che hanno meno di tre anni. Quindi, con una popolazione di questo genere, di cosa vuoi parlare se non di bambini? Che per carità, non è un male in sè, ma lo diventa nel momento in cui la conversazione trasforma le signore in talebane, nostalgiche e bugiarde.
Le talebane
Sono quelle che hanno delle certezze assolute e vogliono convertire anche voi, povere e inesperte neomamme, alla loro fede. Un po’ come le ostetriche che cercano di persuadervi che non serve l’epidurale perché il parto è una figata pazzesca, anche loro vogliono farvi entrare nella loro setta. Solitamente non sono al primo bimbo, quindi partono già avvantaggiate guardandovi dall’alto in basso, e sanno PERFETTAMENTE come bisogna crescere un bambino. Quelle da cui sono scappata a gambe levate sono le fanatiche dell’allattamento al seno. Io avevo pochissimo latte e stavo cercando comunque di mantenerlo attaccando la bambina il più possibile e tirando il latte, ma niente, non aumentava. Per loro era inconcepibile, tutti gli esseri umani di sesso femminile producono latte e quindi “attaccala di più, evidentemente così non è abbastanza, non le dare l’aggiunta!”, così per qualche giorno ho cercato di seguire i loro consigli sperando di trasformarmi in una frisona pezzata, ma non essendoci riuscita ho preferito eclissarmi al loro passaggio.
Le nostalgiche
Questa è la categoria delle nonne e delle tate.
Ricordano molto i pescatori che quando ti parlano del loro pescato tendono un po’ a gonfiarne il peso, con la differenza che le loro affermazioni iniziano tutte con “aaaahhhhh, ai miei tempi”.
“Ah, io alla mia fiòla ho tolto il pannolino a 10 mesi” e tu le vorresti comunque ricordare che probabilmente ai suoi tempi i pannolini nemmeno c’erano, oppure “non sarai esagerata con tutte queste accortezze sull’igiene? Io i miei li lavavo una volta la settimana” (probabilmente era anche in corso un’epidemia di colera), “gelosia tra fratelli? E pensare che una volta ne crescevamo 5 o 6 e nessuno si lamentava”. Tutto ovviamente dispensato senza nessuna richiesta esplicita.
Le bugiarde
Queste sono le più diffuse, magari si potesse trovarle solo al parco.
Sono quelle che va sempre TUTTO BENE, NON MI POSSO PROPRIO LAMENTARE DEL MIO AMORINO, MANGIA DORME E FA LA CACCA.
Certo, come no. I miei probabilmente appartengono ad un’altra specie.
Tra tutte sono quelle che mi fanno più incazzare perché tante volte sapere che non sei la sola ad avere il figlio frignone, che non mangia, che non dorme, che si ammala, che ancora non parla o che ad un anno e mezzo non cammina, fa bene. Non perché mal comune mezzo gaudio, ma perché almeno ti senti meno incapace e meno in colpa di quanto tu già non ti senta davanti al resto del mondo. È inutile raccontarci palle, ma quando non sono tutte rose e fiori con i bimbi vuol dire che sbagli qualcosa. Quelle che “il mio bambino è una cosa meravigliosa” non si rendono conto che con le loro palle gigantesche non solo non ti aiutano ma ti danneggiano pure, perché quando ti trovi a casa da sola con il tuo bambino assolutamente normale che piange, non dorme e fa i capricci e tu sei già parecchio sotto stress perché dopo nove mesi da mongolfiera non è che poi è tutto in discesa, le loro cazzate che ti echeggiano nelle orecchie ti fanno sentire ancora più inetta e inadatta al ruolo di madre.
Sarebbe bello se riuscissimo ad essere solidali anziché sentirci in competizione tra noi, se quando incontrandoci al parco (o a scuola, al supermercato, al ristorante) ci scambiassimo uno sguardo carico di “ti capisco” e sarebbe meraviglioso se ci dicessimo liberamente “mio figlio è un rompicoglioni”.
Siccome però sappiamo tutte benissimo che in realtà non faremo mai nulla di tutto questo, con i miei secondi bimbi ho deciso che col piffero che vado al parco, a ‘sto giro solo negozi!
Facebook Comments
Brava! l'ho sempre pensato ma solo ora ho capito perché. Trovo che queste cose annientino un po' l'essere donna, no? e poi anche io detesto quelle che sanno già tutto.