Quando il bullismo lo insegnano i genitori

educare alla gentilezza

La spiaggia è un luogo di aggregazione estremamente eterogeneo. Il che significa che può essere, nel bene e nel male, un ottimo punto di osservazione della fauna umana.

Tempo fa avevo letto degli articoli che definivano parte dei genitori moderni “genitori spazzaneve“, ossia genitori convinti che riducendo i possibili ostacoli, momenti difficili nella vita dei figli, facilitino la loro crescita, la loro autostima, generando in tal modo figli che invece di aiutarli, li fanno impazzire. In questi giorni di vacanza ne ho avuto mio malgrado la dimostrazione pratica.

Per prima cosa mi ha sorpreso la prepotenza di parecchi bambini grandi. I Terrible Twins volevano usare uno scivolo e un gruppo di undicenni prima ha cercato di impedirglielo, poi vedendomi mi ha chiesto con una certa insistenza di far andare via i miei figli perché stavano giocando loro. Su uno scivolo di plastica per bambini piccoli.

Ho assistito poi ad un litigio tra due ragazzini tra i 12 e i 13 anni. Niente di strano se non che alla fine sono dovute intervenire le nonne e uno dei due si è rivoltato contro gli adulti presenti con un’aggressività e violenza verbale impressionanti.

Quando poi ho avuto modo di vedere il comportamento dei genitori di alcuni bimbi coetanei dei gemelli mi è stato chiaro il perché ci siano così tanti piccoli bulli in giro.

Un bimbo non lasciava giocare i gemelli. Li seguiva e ogni volta che sceglievano un gioco glielo toglieva dalle mani o non li faceva salire sugli scivoli. Il padre gli stava vicino e sorridendo diceva “eh, sono così i bambini”.

L’ultimo giorno di vacanza Gemello 1 piangeva e una bimba voleva consolarlo dandogli un bacio. Lui il bacio non lo voleva e lei gli si è arpionata al collo con le unghie così forte che ho faticato a staccarla. Mio figlio piangeva spaventato e la nonna di questa bambina diceva ad altri bimbi impressionati dalla scena “lei è piccola, non sa dosare la sua forza”.

Io non dico che tra bambini non debbano esistere momenti di scontro, ma biasimo i genitori che non approfittano di questi momenti per fare il loro dovere: educare.

Dal film “I mostri” l’episodio con Ugo Tognazzi “L’educazione sentimentale”

Perché dire ad un bambino che non si fa, che si gioca insieme, che si condivide, si rispetta il proprio turno, che non si tocca chi non vuole essere toccato e tutta una serie di cose che penso siano l’abc dell’educazione (ma evidentemente non è un pensiero così diffuso), è mettere le basi per far crescere un adulto perbene.

Perché proteggendo i figli da rimproveri e negazioni non fai loro un favore e non lo fai nemmeno alla comunità, che verrà popolata da arroganti maleducati convinti che tutto sia dovuto. Smettiamola di fare i maggiordomi e facciamo i genitori responsabilmente, perchè è di questo che hanno bisogno i nostri figli. Perchè la gentilezza, l’educazione, le buone maniere e il rispetto in alcune case vengono viste come una debolezza, mentre invece sono convinta che sia nostro dovere insegnarle ai bambini sin da piccolissimi.

Perchè oggi il vero successo è riuscire a passare ai nostri piccoli il concetto che i più furbi e prepotenti non sono un modello vincente e che, probabilmente, la gentilezza salverà il mondo.

 

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One thought on “Quando il bullismo lo insegnano i genitori

  1. come diceva mia nonna …dire no è faticoso e non tutti son disposti a faticare …educare un figlio no è cosa semplice e i genitori talvolta pensano di fare prima a giustificare che spiegare ………

    magari io sbaglio e farò più danni che la grandine in agosto ma spendo il mio tempo ad educare dico no e spiego perchè dico no …intervengo spiegando che si gioca tutti insieme

    guardando certigenitori capisco i figli!!!!!

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