Il gioco dell’oca delle mamme

gioco dell'oca
Alla domanda “come stai?” la mia risposta è sempre la stessa…STANCA.
Ho provato col magnesio, col guaranà, aumentando le dosi di caffè, magari prendendone uno al ginseng, ma niente lo stato non cambia.
Dipenderà forse da un insieme di elementi come i bambini particolarmente vivaci, non avere, sfortunatamente, una squadra di tate e governanti, il carico da 90 che ci hanno messo questi due anni -2- in cui non ho dormito una notte -1- per più di 4 ore di seguito, ma fatto sta che sono sempre in modalità “flebo”. 
Nonostante ciò c’è sempre qualcuno che si meraviglia di tanta spossatezza.
 

Così, tra una notte insonne e l’altra, ho pensato che siccome è impossibile far vivere la mia giornata a qualcun altro (e in alcuni casi mi piacerebbe tantissimo) posso quanto meno proporgli di giocare al mio personalissimo gioco dell’oca.

 

gioco dell'oca

Partenza:
1- Sveglia. Scattare giù dal letto al primo drin della sveglia per guadagnare la propria posizione in bagno. 5 minuti di tentennamento potrebbero compromettere tutte le operazioni mattutine.
2- Imbellettamento, ovvero l’arte di sembrare umana. 15 minuti per la preparazione (lavaggio, vestizione e trucco, tanto trucco), ma con ostacoli non previsti: risvegli improvvisi, pianti o necessità di entrare in bagno da parte del resto degli abitanti della casa.
3- Wrestling. Prepararsi alla colluttazione per la sveglia di Piccola Iena: se non si riesce a tirarla giù al primo colpo si salta la casella successiva (la TUA colazione) e si va direttamente a quella dopo (la corsa verso l’ufficio). Naturalmente prima di uscire di casa la bambina dev’essere lavata, vestita e pettinata.
4- Colazione. Poggiare il culo sulla sedia per mangiare e uno a caso dei figli piangerà-cadrà-si alzerà dal seggiolone-dovrà fare la cacca.
5- LA CORSA. C’è sempre un imprevisto che impedisce di uscire in orario, quindi veloci come il fulmine buttarsi in metro e correre come dannati (e pezzati) verso l’ufficio domandandosi se all’arrivo ai tornelli verrà consegnata una medaglia (Fantozzi docet).
6- Lavoro lavoro lavoro. Svolgere tutte le attività per cui si è remunerati buttando ogni tanto un occhio alla chat whatsapp delle mamme dell’asilo, fare la telefonata alla pediatra quando serve, comprare il regalo per la nipotina online e tutte quelle amenità che sono da sempre sul gobbo e delle care mammine.
7- Altra corsa. Stesso percorso della casella 5, ma al contrario (vale anche qui la storia della medaglia, ma soprattutto della pezzatura).
8- Cambio d’abito. Detto così sembra che si passi dal vestito da giorno a quello da cocktail, nella realtà è più un cambio alla Clark Kent nella cabina del telefono: lanciare i tacchi e i vestiti da ufficio per infilare qualcosa di più comodo per prendere la bambina all’asilo.
9- L’uscita dall’asilo. Ogni giorno lei ha qualcosa da ridire su compagni o maestre, tutto “un quello mi ha fatto questo” con l’aggiunta di qualche lacrima qua e là e soprattutto la voglia di non fare niente di quello che le verrà detto. Se è il giorno giusto passare direttamente alla casella 12 (corso di danza) e portarla velocemente alla scuola (“ma a me non piace, io mi annoio”) dove il maledetto chignon vi aspetta.
10- La merenda dei campioni. Dare da mangiare a tutti e tre. Sembra semplice ma la grande sarà lenta lentissima e i piccoli non vorranno nulla di quello che darete loro. 
11- Animazione. Inventare qualunque cosa possa intrattenere Piccola Iena, perché tanto gli altri due si trattengono da soli (mentre cercano di lanciarsi dal divano, salire in piedi sul tavolo, sorcarsi di mazzate).
13- Cucina. Preparare la cena approfittando della presenza della nonna. Se è la serata fortunata c’è la pizza da asporto e saltate questa casella.
14- Arrivo del Pater Familias. Accogliere il marito con un “puoi cambiare il
pannolino a Cip?”, “aspetta a togliere le scarpe che vi andare al supermercato” o “adesso il papà gioca con voi”. 
15- Disperazione pre-cena. La sera è notoriamente il momento peggiore della giornata: chi ha fame, chi è stanco, chi è nervoso. Di fatto prima di cena parte il coro di voci bianche molto amato dal resto del condominio.
16- Cena. Dare da mangiare ai gemelli e nel mentre l’altro coniuge prepara la cena per il resto della famiglia. I gemelli sputeranno stelline e cuoricini ovunque (“eh, ma bisogna lasciarli manipolare” porcadiquellazozza) e intanto bisognerà prepararsi al momento più difficile della giornata: far mangiare Piccola Iena. Lenta come nessun altro, iniziare la contrattazione sulla quantità di cibo che potrà avanzare. Nel mentre i gemelli, terminato il quarto d’ora di calma da panza piena, cominceranno a distruggere casa.
17- Fine della pazienza. Un po’ di TV per la grande, la speranza che non si ammazzino per i piccoli. Alle 20.30 sembreranno i fratelli piccoli di Lapo Elkann e mentre voi vorreste buttarvi a terra a dormire, loro salteranno dal divano alle sedie al mobile della cucina come uno Spiderman cocainomane. Trasformarsi in un orco e urlare frasi minacciose.
18- L’addormentamento. I bambini cominciano (finalmente) a sentire la stanchezza ma faranno di tutto per combattere la fase di addormentamento. E piangeranno. Tutti e tre contemporaneamente. Unirsi al pianto.
19- La notte. Dopo aver giocato tutto il giorno passando allegramente da una casella all’altra iniziare il turno del gioco notturno. Pianto1-camomilla-pianto2-gemello nel lettone-pianto3-acqua-pianto5-pianto6, etc etc. 
gioco dell'oca
 
Al suono della sveglia, belli riposati, ricominciare il gioco da capo. E trattenere gli istinti omicidi quando qualcuno, con stupore, vi domanderà come mai siete stanche.
Facebook Comments

One thought on “Il gioco dell’oca delle mamme

  1. Tutto vero e che stanchezza anche solo leggere queste avventure!
    E se poi becchi la casella imprevisti ti si scombina anche tutto il resto…

Rispondi